FARE CHE TUTTO DIVENTI PANE
Ecco la nostra grande tentazione. Ridurre l’orizzonte della nostra vita alla sola soddisfazione dei nostri desideri: siamo decisi a far sì che tutto diventi pane per nutrire i nostri desideri.
La nostra maggior soddisfazione, e a volte l’unica, è quella di digerire e consumare cose, oggetti, spettacoli, libri e televisione. Persino l’amore è spesso diventato una semplice soddisfazione sessuale.
Rischiamo di cadere nella tentazione di cercare il piacere aldilà dei limiti del bisogno, persino danneggiando la vita e la convivenza e, alla fine, lottiamo per soddisfare i nostri desideri anche in detrimento di quelli degli altri, provocando la competitività e la guerra fra noi.
Fermiamoci a riflettere se questo sia il cammino della liberazione e della vita. Al contrario, non abbiamo mai sperimentato che la ricerca esacerbata del piacere conduce alla noia, al fastidio e a una vita vuota? Non ci rendiamo conto che una società che coltiva il consumo e la soddisfazione genera soltanto assenza di solidarietà, irresponsabilità e violenza?
Questa civiltà, che ci ha «educati» per la ricerca del piacere aldilà di ogni ragione e misura, ha bisogno di un cambio di direzione capace di infonderci un nuovo alito di vita.
Dobbiamo ritornare al deserto e imparare da Gesù, che si negò a fare prodigi solo per utilità, capriccio o piacere. Ascoltate la verità contenuta nelle sue indimenticabili parole: «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Forse non abbiamo bisogno di liberarci dalla nostra avidità, egoismo e superficialità, per risvegliare in noi l’amore e la generosità? Non abbiamo bisogno di ascoltare Dio, che ci invita a gioire creando solidarietà, amicizia e fraternità?
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo