UCIDERE O ADORARE
Erode e la sua corte rappresentano il mondo dei potenti. Tutto è valido in questo mondo per assicurarsi il proprio potere: il calcolo, la strategia e la menzogna. Sono persino validi la crudeltà, il terrore, il disprezzo dell’essere umano e la distruzione degli innocenti. Sembra un modo grande e potente, appare come il difensore dell’ordine e la giustizia, ma è debole, meschino, perché alla fine cerca sempre il bambino «per ucciderlo».
Secondo il racconto di Matteo, alcuni magi venuti dall’Oriente irrompono in questo mondo di tenebre. Ci sono degli esegeti che interpretano oggi la leggenda secondo la psicologia del profondo. I magi rappresentano il cammino percorso da quelli che ascoltano i più nobili desideri del cuore umano; la stella che li guida è la nostalgia del divino; il cammino che percorrono è il desiderio. Per scoprire il divino nell’umano, per adorare il bambino invece di cercare la sua morte, per riconoscere la dignità dell’essere umano invece di distruggerla, bisogna percorrere un cammino opposto a quello che percorre Erode.
Non è un cammino facile. Non basta ascoltare l’appello del cuore; bisogna iniziare a camminare, esporsi, rischiare. Il gesto finale dei magi è sublime. Non uccidono il bambino, ma lo adorano. Si chinano rispettosamente davanti alla sua dignità; scoprono la divinità nell’umanità. Ecco il messaggio della loro adorazione al Figlio di Dio incarnato nel bambino di Betlemme.
Possiamo anche intravvedere il significato simbolico dei doni che gli offrono. Con l’oro riconoscono la dignità e il valore inestimabile dell’essere umano: tutto deve sottomettersi alla sua felicità; un bambino merita che mettano ai suoi piedi tutte le ricchezze del mondo. L’incenso raccoglie il desiderio che la vita di quel bambino si mostri e la sua dignità si elevi fino al cielo: ogni essere umano è chiamato a partecipare della stessa vita di Dio. La mirra è un medicinale per guarire le malattie e alleviare la sofferenza: l’essere umano ha bisogno di attenzioni e di essere consolato, non di violenza e aggressioni.
Con la sua attenzione al debole e la sua tenerezza verso l’umiliato, questo Bambino nato a Betlemme introdurrà nel mondo la magia dell’amore, unica forza di salvezza che già, da adesso, fa tremolare il potente Erode.
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo