APERTI ALLO ESPIRITO
Non parlano molto. Non si fanno notare. La loro presenza è modesta e silenziosa, ma sono «il sale della terra». Finché vi siano nel mondo donne e uomini attenti allo Spirito di Dio sarà possibile continuare a sperare. Sono loro il dono più bello per una Chiesa minacciata dalla mediocrità spirituale.
La loro influenza non proviene da quello che fanno, né da quello che dicono o scrivono, ma da una realtà più profonda. Si trovano ritirati nei monasteri o nascosti in mezzo alla gente. Non si distinguono per la loro attività e, tuttavia, irradiano energia interiore lì dove sono.
Non vivono di apparenze. La loro vita nasce dal più profondo del loro essere. Vivono in armonia con se stessi, attenti a far coincidere la loro esistenza con la chiamata dello Spirito che li abita. Senza che loro stessi se ne rendano conto, sono sulla terra riflesso del Mistero di Dio.
Hanno difetti e limiti. Non sono immunizzati contro il peccato. Ma non si lasciano assorbire dai problemi e dai conflitti della vita. Ritornano sempre di nuovo al fondo del loro essere. Si sforzano di vivere in presenza di Dio. È lui il centro e la fonte che unifica i loro desideri, parole e decisioni.
Basta mettersi in contatto con loro per prendere coscienza della dispersione e dell’agitazione che c’è dentro di noi. Accanto loro è facile percepire la mancanza di unità interiore, il vuoto e la superficialità delle nostre vite. Essi ci fanno intuire dimensioni che non conosciamo.
Questi uomini e queste donne aperti allo Spirito sono fonte di luce e di vita. La loro influenza è nascosta e misteriosa. Stabiliscono con gli altri una relazione che nasce da Dio. Vivono in comunione con persone che non hanno mai visto. Amano con tenerezza e compassione persone che non conoscono. Dio li fa vivere in unione profonda con la creazione intera.
In mezzo a una società materialista e superficiale, che tanto squalifica e maltratta i valori dello spirito, voglio far memoria di questi uomini e donne «spirituali». Essi ci ricordano l’anelito più grande del cuore umano e la Fonte ultima dove si appaga ogni sete.
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo
