LA RELIGIONE DI GESÙ
Stanco dal camino, Gesù si siede presso al pozzo di Giacobbe, vicino al villaggio di Sicar. Presto arriva una dona samaritana ad attingere acqua per bere. Spontaneamente, Gesù comincia a parlare con lei di quello che porta nel suo cuore.
A un certo punto del dialogo, la donna gli parla dei conflitti fra i giudei e i samaritani, I giudei peregrinano a Gerusalemme per adorare Dio. I samaritani salgono al monte Garizim, la cui vetta si vede dal pozzo di Giacobbe. Dove si deve adorare Dio? Qual è la vera religione? Che cosa pensa il profeta della Galilea?
Gesù inizia a chiarire che il vero culto non dipende di un luogo concreto, anche se si tratta di un luogo venerabile. Il Padre del cielo non è legato a nessun luogo, non è proprietà di nessuna religione. Non appartiene a nessun popolo concreto.
Non dobbiamo dimenticarlo. Per trovarci con Dio non c’è bisogno di andare a Roma o di peregrinare a Gerusalemme. Non c’è bisogno di entrare in una cappella o entrare in una cattedrale. Dal carcere più segreto, dal reparto di terapia intensiva di un ospedale, da qualunque cucina o luogo di lavoro possiamo elevare il nostro cuore a Dio.
Gesù non parla alla samaritana di «adorare Dio». Il suo linguaggio è nuovo: Per tre volte le parla di «adorare il Padre». Perciò non è necessario salire sul monte per avvicinarci un po’ a un Dio lontano, sordo ai nostri problemi, indifferente alle nostre sofferenze. Il vero culto inizia nel riconoscere Dio come Padre amato, che ci accompagna lungo la nostra vita.
Gesù le dice qualcosa di più. Il Padre cerca «veri adoratori». Non aspetta dai suoi figli gradi cerimonie, celebrazioni solenni, incensi e processioni. Quello che desidera sono cuori semplici che lo adorino «in spirito e verità».
«Adorare il Padre in spirito» è seguire le orme di Gesù e lasciarci guidare come lui dallo Spirito del Padre, che lo manda sempre verso gli ultimi. Imparare a essere compassionevoli come il Padre. Gesù lo dice in maniera chiara: «Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Dio è amore, perdono, tenerezza, soffio vivificante… e quelli che lo adorano devono somigliare a lui.
«Adorare il Padre in verità» vuol dire vivere nella verità. Tornare una volta dopo l’altra alla verità del Vangelo, essere fedeli alla verità di Gesù senza rinchiuderci nelle nostre menzogne. Dopo venti secoli di cristianesimo, abbiamo imparato a rendere il vero culto a Dio? Siamo i veri adoratori che cerca il Padre?
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo