CHE FAMIGLIA?
Oggi è il Giorno della famiglia cristiana. Una festa stabilita recentemente perché noi cristiani celebriamo e approfondiamo quel che può essere un progetto di famiglia inteso e vissuto secondo lo spirito di Gesù.
Non basta difendere in maniera astratta il valore della famiglia. Non è nemmeno sufficiente immaginare la vita di famiglia secondo il modello della famiglia di Nazareth, idealizzata secondo la nostra concezione della famiglia tradizionale. Seguire Gesù può esigere a volte mettere in questione e trasformare schemi e costumi molto radicati in noi.
La famiglia non è per Gesù qualcosa di assoluto e intoccabile. Più ancora. La cosa decisiva non è la famiglia di sangue, ma quella grande famiglia che dobbiamo costruire noi umani, ascoltando il desiderio dell’unico Padre di tutti. Anche i suoi genitori lo dovranno imparare, non senza problemi e conflitti.
Secondo il racconto di Luca, i genitori di Gesù lo cercano angosciati, nello scoprire che li ha abbandonati senza preoccuparsi di loro. Come può agire così? Sua madre glielo rimprovera quando lo trova: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Gesù li sorprende con una risposta inattesa: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
I suoi genitori «non lo compresero». Solo approfondendo le sue parole e il suo comportamento di fronte alla sua famiglia, scopriranno progressivamente che, per Gesù, la prima cosa è la famiglia umana: una società più fraterna, giusta e solidale, come la vuole Dio.
Non possiamo celebrare responsabilmente la festa di oggi senza ascoltare la sfida della nostra fede.
- Come sono le nostre famiglie? Vivono impegnate in una società migliore e più umana, o chiuse esclusivamente nei propri interessi? Educano alla solidarietà, la ricerca di pace, la sensibilità verso i bisognosi, la compassione, o insegnano a vivere per il benessere insaziabile, il massimo lucro e l’oblio degli altri?
- Che sta accadendo nei nostri focolari? Si cura la fede, si ricorda Gesù Cristo, si impara a pregare, o soltanto si trasmette indifferenza, incredulità e vuoto di Dio? Si educa per vivere con una coscienza morale responsabile, sana, coerente con la fede cristiana, o si favorisce uno stile di vita superficiale, senza mete né ideali, senza criteri né senso ultimo?
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo